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DANTE, UNA CRITICA ALLA SOCIETA' MODERNA?

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Nod II
view post Posted on 18/10/2008, 08:29




DANTE, UNA CRITICA ALLA SOCIETA' MODERNA?

La visione e la conoscenza di Dante che ci è offerta dalla scuola è riduttiva per questo grande autore Italiano. Si tende infatti a mitizzare il poeta per la sua opera più celebre “ La Divina Commedia” dimenticando molte altre opere che risultano invece fondamentali per comprendere a pieno un uomo che ha cambiato la letteratura italiana per sempre. Dante non è solo satira e critica del suo tempo, per ridurre in 2 parole la Divina, ma anche grande utopista e sognatore, cosa che, al suo tempo, significava per molti morte e disgrazia. Prima di cominciare però il discorso vero e proprio, entro cui vorrei discutere di come Dante abbia descritto la sua società e ipotizzatene di perfette, è doveroso scrivere circa la sua vita.
Nato a Firenze nel 1265, Dante fu battezzato con il nome di Durante nel 1266. La sua famiglia era di estrazione medio borghese, grazie ai commerci praticati dal padre e da alcuni possedimenti agricoli, il che permise a Dante di vivere in un certo benessere economico. In giovane età si dedicò allo studio della “ grammatica” e nell’adolescenza dimostrò di avere un grande interesse per la letteratura classica, base della sua alta cultura e interessi, e romanza, da cui prese esempio nello scrivere in volgare. Tra gli eventi più significativi nella vita di Dante è utile ricordare l’incontro con Beatrice, donna decantata e lodata, la partecipazione alle battaglie a Campaldino, contro Arezzo nel 1289, e nella presa di Caprona, nel 1289 contro Pisa. Dante raggiunse il vertice della sua carriera politica nel 1300, rivestendo la carica di priore e dimostrandosi fermo e deciso condannando all’esilio anche uomini della sua stessa fazione, i guelfi bianchi. Ciò non fa altro che dimostrare come egli fosse sempre intransigente nei valori morali, obbediente solo alla legalità e non al compromesso. Con la liberazione della città da parte delle truppe Ghibelline, Dante fu condannato a morte nel 1302 e costretto dunque all’esilio. Data questa fondamentale per la sua vita e le sue opere, evento che permise a Dante di essere Dante. A mio avviso infatti, senza questa lontananza dalla città amata, Dante non si sarebbe mai lanciato nella stesura di testi importanti come la “ Monarchia” o la stessa “ Divina Commedia”. La lontananza infatti crea dolore, tristezza e nostalgia; elementi questi che oltre a pesare sulla vita di una persona possono spingere la stessa a trovare conforto nella poesia, riempiendo la distanza con la parola scritta, cantando l’amore e il proprio pensiero, per poter ritrovare una parte di se stessi. Significativo per questo, ricordare anche la fine della Divina Commedia, non a caso infatti Dante alla fine del viaggio attraverso Inferno, purgatorio e Paradiso, incontra se stesso nella luce di Dio. Metafora questa che sta a significare come egli riuscì in un qualche modo, grazie alla poesia, a ritrovare un senso nella vita e un senso per se stesso.
Detto questo, meglio rivolgersi al discorso che volevo affrontare.
Per molti studiosi, al fine di comprendere Dante, bisognerebbe usare chiavi di lettura volte ad analizzare solo il periodo e le condizioni storiche del suo tempo, mettendo da parte gli accostamenti al tempo moderno o alle nostre idee politiche e civili. In parte mi trovo d’accordo su questo, l’opera di Dante va analizzata in questo modo se si vuole comprendere il messaggio che egli voleva trasmettere ai posteri, ma è ingiusto leggere Dante solo con questi occhi. E’ fondamentale a mio avviso capire come egli descriva una società del tempo specchio dell’attuale società Italiana, con i suoi difetti, con le sue piaghe e con le sue glorie che nei secoli sono rimaste immutate.
Quale altro scrittore o giornalista dei nostri tempi si dedicherebbe a scrivere contro la corruzione del governo, il potere temporale ingiusto della Chiesa e dell’influenza che esercita, contro i doppi giochi di una società divisa nei valori e negli ideali? Dante fu tutto questo, la Divina Commedia lo è. Un esempio chiaro e manifesto di come la letteratura può e deve essere non solo bellezza e forma, ma anche denuncia e specchio della realtà. Non solo un mezzo per giungere all’immortalità, come per il Foscolo, ma un mezzo per ritrovare la propria libertà all’interno di un mondo che cerca invece di opprimerla e schiacciarla. Per Dante erano le lotte fra Guelfi e Ghibellini, per noi è lo scontro di parti di potere senza più fini nè ideali. Parole forti le mie, lo so, ma sono volute per innescare la discussione riguardo appunto questo tema, vedere la letteratura con occhi diversi, con occhi di critica e denuncia sociale non solo dei tempi che furono ma dei tempi che sono; confrontando non gli eventi in sé, ma i modi con cui si sono sviluppati e si sono articolati, giungendo alle loro varie conclusioni. Riportate esempi letterari, meglio lontani cronologicamente, per confermare le vostre ipotesi e idee sulla società moderna, vi troverete senza dubbio stupiti dal vedere come i problemi di secoli fa si riconfermino nell’oggi.
Presto aprirò un'altra discussione riguardante il Dante utopico, ma sono fiducioso che già questa discussione possa lasciare a molti la voglia di commentare.

Edited by Nod II - 18/10/2008, 10:12
 
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Squall1988
view post Posted on 20/10/2008, 22:19




Dante, come ogni grande autore di ogni epoca, lascia moltissimi spunti e moltissime idee che possono benissimo essere estraniate dal contesto storico in cui è vissuto. I problemi di cui lui parla nella Commedia, nel De Monarchia e negli altri suoi testi, sono dei problemi non chiusi alla sua epoca ma assoluti, che ogni uomo tuttora si pone.
La Firenze di Dante era una Firenze molto attiva dal punto di vista culturale anche grazie alla grande discussione politica che ivi vi si svolgeva, con la forte contrapposizione tra Ghibellini e Guelfi.Tale discussione politica non è certamente paragonabile alla democrazia odierna ma sicuramente molti dei problemi che sorgevano allora permangono tuttora.
Dante diede le sue risposte a molti quesiti, lanciando il proprio messaggio, un altissimo messaggio che è testimoniato dalla più imponente opera della letteratura italiana, la Divina Commedia che la scuola ci fa odiare ma che rappresenta una delle opere poetiche più grande di tutti i tempi.
 
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Nod II
view post Posted on 21/10/2008, 11:13




CITAZIONE (Squall1988 @ 20/10/2008, 23:19)
Dante, come ogni grande autore di ogni epoca, lascia moltissimi spunti e moltissime idee che possono benissimo essere estraniate dal contesto storico in cui è vissuto. I problemi di cui lui parla nella Commedia, nel De Monarchia e negli altri suoi testi, sono dei problemi non chiusi alla sua epoca ma assoluti, che ogni uomo tuttora si pone.
La Firenze di Dante era una Firenze molto attiva dal punto di vista culturale anche grazie alla grande discussione politica che ivi vi si svolgeva, con la forte contrapposizione tra Ghibellini e Guelfi.Tale discussione politica non è certamente paragonabile alla democrazia odierna ma sicuramente molti dei problemi che sorgevano allora permangono tuttora.
Dante diede le sue risposte a molti quesiti, lanciando il proprio messaggio, un altissimo messaggio che è testimoniato dalla più imponente opera della letteratura italiana, la Divina Commedia che la scuola ci fa odiare ma che rappresenta una delle opere poetiche più grande di tutti i tempi.

Non posso far altro che quotarti Vale. Come già detto , la scuola offre una visione troppo limitata di quest'autore italiano così grande nell'arte e immenso nella vita di uomo. Ovviamente tutti hanno i propri difetti e limiti, quelli di dante se vogliamo possiamo riscontrarli nella sua visione anacronistica di papato e Impero, ma è indiscutibile il fatto di come sia riuscito a descrivere con una " perfida" precisione e satira i personaggi corrotti e gli eventi sbagliati del suo tempo.
Ai giorni nostri nessuno oserebbe fare tanto. Verrebbe subito criticato e denunciato per oltreggio o chissà che altro...
Di gente come Dante però ne avremmo un disperato bisogno. Oggi sappiamo criticare le scelte sbagliate del passato proprio grazie a questa memoria e denuncia storica, ma nel domani chi criticherà il nostro presente cosa avrà come prova? Di sicuro non testi letterari e personali, opinioni di uomini colti e saggi. Non sto dicendo che questi non ci siano, ma che sono impossibilitati ad agire, legati ad un modo antico di pensare e di agire se non sotto protezione, tralasciando il rischio e l'audacia( tranne per pochi esempi..vedesi Gomorra). in questo senso sarebbe fondamentale per la scuola istruire non solo cittadini italiani...ma menti capaci di ragionare e analizzare con occhi distaccati la realtà.
A questo servirebbe Dante, come esempio patrico di come tutto ciò sia possibile.
Purtroppo invece l'unica cosa in cui ci limitiamo è:
" Dante è il più grande scrittore Italiano, la Divina Commedia è divisa in...." ecc...
Anallizzare la realtà significa inanzittutto esporsi e pensare.
Conoscere Dante significa pensare e analizzare
 
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Squall1988
view post Posted on 22/10/2008, 20:44




CITAZIONE (Nod II @ 21/10/2008, 12:13)
CITAZIONE (Squall1988 @ 20/10/2008, 23:19)
Dante, come ogni grande autore di ogni epoca, lascia moltissimi spunti e moltissime idee che possono benissimo essere estraniate dal contesto storico in cui è vissuto. I problemi di cui lui parla nella Commedia, nel De Monarchia e negli altri suoi testi, sono dei problemi non chiusi alla sua epoca ma assoluti, che ogni uomo tuttora si pone.
La Firenze di Dante era una Firenze molto attiva dal punto di vista culturale anche grazie alla grande discussione politica che ivi vi si svolgeva, con la forte contrapposizione tra Ghibellini e Guelfi.Tale discussione politica non è certamente paragonabile alla democrazia odierna ma sicuramente molti dei problemi che sorgevano allora permangono tuttora.
Dante diede le sue risposte a molti quesiti, lanciando il proprio messaggio, un altissimo messaggio che è testimoniato dalla più imponente opera della letteratura italiana, la Divina Commedia che la scuola ci fa odiare ma che rappresenta una delle opere poetiche più grande di tutti i tempi.

Non posso far altro che quotarti Vale. Come già detto , la scuola offre una visione troppo limitata di quest'autore italiano così grande nell'arte e immenso nella vita di uomo. Ovviamente tutti hanno i propri difetti e limiti, quelli di dante se vogliamo possiamo riscontrarli nella sua visione anacronistica di papato e Impero, ma è indiscutibile il fatto di come sia riuscito a descrivere con una " perfida" precisione e satira i personaggi corrotti e gli eventi sbagliati del suo tempo.
Ai giorni nostri nessuno oserebbe fare tanto. Verrebbe subito criticato e denunciato per oltreggio o chissà che altro...
Di gente come Dante però ne avremmo un disperato bisogno. Oggi sappiamo criticare le scelte sbagliate del passato proprio grazie a questa memoria e denuncia storica, ma nel domani chi criticherà il nostro presente cosa avrà come prova? Di sicuro non testi letterari e personali, opinioni di uomini colti e saggi. Non sto dicendo che questi non ci siano, ma che sono impossibilitati ad agire, legati ad un modo antico di pensare e di agire se non sotto protezione, tralasciando il rischio e l'audacia( tranne per pochi esempi..vedesi Gomorra). in questo senso sarebbe fondamentale per la scuola istruire non solo cittadini italiani...ma menti capaci di ragionare e analizzare con occhi distaccati la realtà.
A questo servirebbe Dante, come esempio patrico di come tutto ciò sia possibile.
Purtroppo invece l'unica cosa in cui ci limitiamo è:
" Dante è il più grande scrittore Italiano, la Divina Commedia è divisa in...." ecc...
Anallizzare la realtà significa inanzittutto esporsi e pensare.
Conoscere Dante significa pensare e analizzare

Dante utilizzò un metodo geniale per analizzare i personaggi e i vizi della sua epoca: introdusse personaggi del suo tempo all'interno della Divina Commedia:cosi ogni personaggio finisce per rappresentare un vizio, una virtù, un sentimento, svolgendo cosi la doppia funzione di critica nei confronti della sua epoca e di completezza, pienezza, espressività e realismo della sua opera.Sono pochi gli esempi simili nella storia della letteratura, non solo italiana....lo stesso Manzoni, per criticare l'oppressione austriaca, proiettò la sua opera due secoli indietro..
 
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Nod II
view post Posted on 23/10/2008, 08:50




CITAZIONE (Squall1988 @ 22/10/2008, 21:44)
CITAZIONE (Nod II @ 21/10/2008, 12:13)

Dante utilizzò un metodo geniale per analizzare i personaggi e i vizi della sua epoca: introdusse personaggi del suo tempo all'interno della Divina Commedia:cosi ogni personaggio finisce per rappresentare un vizio, una virtù, un sentimento, svolgendo cosi la doppia funzione di critica nei confronti della sua epoca e di completezza, pienezza, espressività e realismo della sua opera.Sono pochi gli esempi simili nella storia della letteratura, non solo italiana....lo stesso Manzoni, per criticare l'oppressione austriaca, proiettò la sua opera due secoli indietro..

Mi fan piacere i tuoi interventi Vale..:P
Anche questo offre un ulteriore utile informazione su Dante e sulla Divina. Proprio per questo però devi cercare di usarla per costruire un discorso sul tema della discussione o si va uscendo dal tema, giungendo in una discussione vuota o con pochi elementi ...:) :mad.gif:
 
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Squall1988
view post Posted on 23/10/2008, 11:31




CITAZIONE (Nod II @ 23/10/2008, 09:50)
CITAZIONE (Squall1988 @ 22/10/2008, 21:44)

Mi fan piacere i tuoi interventi Vale..:P
Anche questo offre un ulteriore utile informazione su Dante e sulla Divina. Proprio per questo però devi cercare di usarla per costruire un discorso sul tema della discussione o si va uscendo dal tema, giungendo in una discussione vuota o con pochi elementi ...:) :mad.gif:

Beh secondo me invece era abbastanza in tema..in quanto Dante naturalmente non può fare critica alla nostra epoca, se non l'ha vissuta....Quello che ha fatto invece è criticare la sua epoca, nei modi da me detti nei post precedenti, e in molti altri che non ricordo o che ignoro...Certamente la sua figura, i suoi comportamenti, alcuni suoi messaggi e i suoi metodi di espressione sono qualcosa che al giorno d'oggi non esiste più, anche perchè sarebbero certamente anacronistici.
Al giorno d'oggi una figura come Dante, che esprime il suo pensiero senza peli sulla lingua(lui inoltre lo faceva in modo eccelso) difficilmente si trova..
I giornalisti, esclusa qualche rara eccezione, sono tutti stipendiati da giornali posseduti dal capo di un partito politico, oppure sono costretti a star zitti o storpiare le notizie..Lo stesso dicasi per i libri e la storia non cambia se parliamo di produzioni cinematografiche(non so se qualcuno sa che il documentario americano "Who is Berlusconi" è stato censurato in Italia e quindi non è potuto entrare nelle nostre sale..)
 
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Nod II
view post Posted on 23/10/2008, 13:07




CITAZIONE (Squall1988 @ 23/10/2008, 12:31)
CITAZIONE (Nod II @ 23/10/2008, 09:50)
Mi fan piacere i tuoi interventi Vale..:P
Anche questo offre un ulteriore utile informazione su Dante e sulla Divina. Proprio per questo però devi cercare di usarla per costruire un discorso sul tema della discussione o si va uscendo dal tema, giungendo in una discussione vuota o con pochi elementi ...:) :mad.gif:

Beh secondo me invece era abbastanza in tema..in quanto Dante naturalmente non può fare critica alla nostra epoca, se non l'ha vissuta....Quello che ha fatto invece è criticare la sua epoca, nei modi da me detti nei post precedenti, e in molti altri che non ricordo o che ignoro...Certamente la sua figura, i suoi comportamenti, alcuni suoi messaggi e i suoi metodi di espressione sono qualcosa che al giorno d'oggi non esiste più, anche perchè sarebbero certamente anacronistici.
Al giorno d'oggi una figura come Dante, che esprime il suo pensiero senza peli sulla lingua(lui inoltre lo faceva in modo eccelso) difficilmente si trova..
I giornalisti, esclusa qualche rara eccezione, sono tutti stipendiati da giornali posseduti dal capo di un partito politico, oppure sono costretti a star zitti o storpiare le notizie..Lo stesso dicasi per i libri e la storia non cambia se parliamo di produzioni cinematografiche(non so se qualcuno sa che il documentario americano "Who is Berlusconi" è stato censurato in Italia e quindi non è potuto entrare nelle nostre sale..)

Belli i riferimenti alla " non libertà", qui in italia, se intendiamo però tali esempi come un modo per mostrare che i giorni nostri sono molto più simili al passato di quanto crediamo...
Per quanto riguarda Dante, oggetto della discussione, credo proprio invece che sia sbagliato non leggerlo come critica al presente. Ti spiego.
Dante non è un profeta e di certo non può aver visto i giorni nostri, ma il suo messaggio di correttezza morale va al di là di un periodo storico ben preciso. Non avrebbe senso criticare la sua contemporaneità, ponendosi in conflitto con le istituzione e con il papato solo per trasmettere un messaggio nel suo tempo. Uno scrittore, un poeta. scrive per poter comunicare senza le catene del tempo, immortalando nella scrittura le sue idee. A questo serve la Divina Commedia. A scuola, con il suo tipo di insegnamento sbagliato, la Divina è analizzata solo dal punto di vista storico-formale, senza alcun tipo di volontà di usarla come chiave di critica anche per il presente. Tutto ciò è sbagliato. Alcuni comportamenti corrotti, senza logicità e moralità, accaddono tutt'ora. L'ingerenza della Chiesa o l'oppressione dello Stato sono fenomeni che perdurano e vanno di pari passo con la corruzione e la decadenza morale.
Questo disse Dante nel 1300, e questo succede nel 2000. Da qui sta il mio intento di far capire come queste opere tendano ad essere mitizzate per il loro valore superificiale e non fondamentale. Leggere la Divina Commedia, specialmente l Inferno, liberandosi dei pregiudizi danteschi e armati solo di una buona conoscenza dell'Italiano volgare, assume un valore del tutto moderno se si sostituiscono i personaggi dannati con quelli attuali. Operazione questa consentita, secondo me, da Dante stesso poichè i dannati non rappresentano nient'altro che una critica e un esempio del peccato( e quindi comportamento amorale e corrotto) veri protegonisti della Commedia.
Leggere la Divina Commedia in chiave moderna, come critica al presente non è solo possibile..ma essenziale per capirne ancor più l'immortale importanza.
 
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view post Posted on 26/3/2021, 18:06
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granatiere granitico

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Scoperta sensazionale!!!
Reperita proprio in questa giornata del Dantedì, l'ultima, definitiva stesura della Divina commedia nella quale i padroni delle Big Pherda che non ci danno i vaccini, vengono sbattuti in ogni girone ed inoculati a modino!!!
 
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