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SOLDATO ITALIANO, QUANTI APPREZZAMENTI PER IL SUO INNATO VALORE

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view post Posted on 17/10/2011, 17:46
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CITAZIONE (Tuscania @ 20/1/2008, 19:23) 
Dal diario del Gen. Tedesco E.Rommel : "Gli Italiani, qui in Africa, sono degli ottimi camerati e dei bravi e valorosi soldati. Se avessero i nostri mezzi e la nostra disciplina, potrebbero gareggiare con le nostre migliori truppe...."
Il generale tedesco ha parole di apprezzamento pure per la marina:A Capo Matapan, dove l'Italia ha subito una disastrosa sconfitta a causa della mancanza dell'aviazione, scrive:" i marinai italiani si sono comportati veramente bene e gli Ammiragli Jachino e Sansonetti sono stati Comandanti all'altezza del loro compito
"
Rommel ha parole di considerazione pure per i piloti italiani:
"I piloti italiani fanno miracoli. Gli apparecchi da ricognizione, mi dice Zecht, sono vecchi Caproni, inermi e lenti, micidiali per chi vola... Gli aerosiluranti sono empirici e rudimentali: l'unica cosa viva è il valore e il coraggio dei piloti; un nostro aviatore rifiuterebbe di decollare con quegli apparecchi che qui chiamano a ragione "Totebahren" ("Casse da Morto")".
Ed il 19 luglio 1941 rincara la dose: "L'aviazione italiana è scarsa, scadente e vecchia. I servizi sono insufficienti e la cooperazione è un mito, anche se i piloti italiani fanno miracoli... " E più avanti:"«I rapporti con gli Italiani sono buoni: i soldati italiani sono ottimi, pazienti, resistenti, coraggiosi, ma mal comandati e peggio armati. Comunque occorre che il Comando Supremo italiano dia il suo contributo all'offensiva, specialmente coi bersaglieri...."
Rommel ha grande stima degli Italiani: la divisione corazzata Ariete diverrà la punta di diamante del suo schieramento, ed egli la userà sia come muro di sbarramento in caso di un attacco nemico (assegnando ai panzer germanici il compito di aggirare il teatro dello scontro e piombare sugli Inglesi da tergo), sia come unità di sfondamento, a volte sorprendendosi della stessa celerità della sua avanzata, tanto che neppure i tank germanici riuscivano a starle dietro. Lo stesso Hitler ammise: «Avrei vinto la guerra se avessi avuto ufficiali tedeschi, ma soldati italiani».

[...]"I soldati italiani in Africa non erano peggiori degli altri: buoni operai certamente, e anche buoni soldati. Un giorno, Rommel chiese ad alcuni genieri italiani di fabbricare dei cannoni finti da piazzare in bella vista per ingannare gli Inglesi; più tardi, durante un'ispezione, scoprì che quegli sconsiderati avevano spostato in quella zona dei pezzi d'artiglieria; sceso a terra coi nervi a fior di pelle, scoprì che i cannoni che aveva visto erano... fasulli, ma talmente perfetti da ingannare persino lui. Fu uno dei tanti episodi che lo convinsero che gli Italiani valevano in tutti i campi della vita militare. Purtroppo, il buon soldato deve essere nutrito, armato e ben comandato: ciò non fu sempre, e la prova risultò sfavorevole ai nostri, anche se avvenne uno spiegamento di eccezionale, disordinato e misconosciuto eroismo, che solo ora comincia ad emergere alla luce, come un vecchio relitto che le onde del mare hanno lentamente depositato sulla riva."

"La divisione corazzata Ariete fu distrutta cinque volte ed altrettante volte ricostituita. La divisione paracadutisti Folgore fu decimata tra Munassib e Himeimat, senza cedere: cadde soltanto il caposaldo del principe Costantino Ruspoli, quando questi fu ucciso con la quasi totalità dei suoi; la radio inglese, fra novembre e dicembre 1942, magnificò 5 volte di seguito questa divisione. I 400 uomini del 1° Battaglione Carabinieri Paracadutisti del Maggiore Edoardo Alessi, al bivio di Eluet El-Asel respinsero - con 6 cannoni controcarro da 47/32 millimetri (efficaci solo se colpisci i cingoli o le piastre laterali o posteriori del carro armato), 400 bombe a mano e 70 tra fucili mitragliatori e mitragliatrici - l'intera VIII Armata inglese forte di 1.000 aerei, 700 carri armati e 7 divisioni di fanteria. Le divisioni Trieste, Littorio, Bologna, Brescia, Pavia e diverse altre unità subirono più volte ugual sorte: 9 generali italiani lasciarono la vita nel deserto africano. Il loro sangue è ora mischiato con la sabbia, mischiato col sangue delle migliaia di soldati - Italiani, Tedeschi, Inglesi, Sudafricani... - che hanno combattuto, sofferto e che sono morti tra le dune di una terra che non era la loro, e che solo li ha accolti per farli riposare nel suo grembo, come una madre che non vede differenze fra i suoi figli"


NINO ARENA Comandante della divisione Ariete: “NON UN SOLO DRAPPO BIANCO. NESSUN UOMO HA ALZATO LE BRACCIA. 32 UFFICIALI E 262 PARACADUTISTI, FERITI E STREMATI, ERANO ANCORA NEI RANGHI, CON LE ARMI IN PUGNO, IN PIEDI, QUANDO IL NEMICO LI HA CATTURATI PRIVI DI ACQUA E RIFORNIMENTI DA SETTE GIORNI, E SENZA MUNIZIONI, E DOPO AVERE RISPOSTO CON L’ENNESIMO “FOLGORE!” AGLI INVITI AD ARRENDERSI A BRACCIA ALZATE.”

Medaglia d'Oro ai Reggimenti 186° e 187° e 185° (Artiglieria)
Reggimenti Paracadutisti della gloriosa Divisione "Folgore", in unione alle aliquote divisionali ad esso assegnate, per tre mesi, senza soste, si prodigò valorosamente in numerose azioni offensive e difensive stroncando sempre l'impetuosa avanzata del nemico enormemente superiore per numero e per mezzi. Nell'epica battaglia di El Alamein stremato per le perdite subite, cessato ogni rifornimento di acqua, viveri e munizioni, con la fede che solo il più sublime amor di Patria può generare, respingeva sdegnosamente, al grido di "Folgore", ripetuti inviti alla resa, dimostrando in tal modo che la superiorità dei mezzi poteva soverchiarli ma piegarli mai. Attraverso innumerevoli episodi di eroismo collettivi ed individuali, protraeva la resistenza fino al totale esaurimento di ogni mezzo di lotta imponendosi al rispetto e all'ammirazione dello stesso nemico, scrivendo così una delle pagine più fulgide per l'Esercito Italiano.
(Africa Settentrionale, 22 luglio - 12 ottobre 1942; Battaglia di El Alamein, 23 ottobre - 6 novembre 1942 (Depressione di El Kattara), 4 novembre 1942).



"Il soldato Tedesco ha stupito il mondo, il bersagliere Italiano, ha stupito il soldato tedesco." (E. Rommel)



La nobiltà dell'eroe non è data dall'esito
ma dall'abnegazione;
l'eroe vinto desta ammirazione
quanto l'eroe vincente,
con un filo di nobiltà in più,
se sapeva in partenza
di combattere per una causa perduta,
che ben si compendia nella letteratura dei vinti, da Leonida alle Termopili
fino a El Alamein.
Quello spirito si ritrova nella celebre epigrafe:
" Mancò la fortuna, non il valore. "



Il giorno 8 novembre 1942 il nemico comunica dal Cairo:
" La resistenza opposta dalla divisione di paracadutisti Folgore è invero ammirevole" -

- Il giorno 11 novembre 1942:
" I resti della divisione italiana Folgore hanno resistito oltre ogni limite delle possibilità umane" -

- Londra B.B.C. 3 dicembre 1942:
" Gli ultimi superstiti della Folgore sono stati raccolti esanimi nel deserto" -

- W. Churchill alla Camera dei Deputati, 21 novembre 1942:
" Dobbiamo davvero inchinarci di fronte ai resti di quelli che furono i Leoni della Folgore" -
- Un ufficiale del Corpo d'Armata, riuscito fortunosamente a prendere contatto con la colonna
dei paracadutisti, così scriveva al suo comando:
" Ho percorso tutta la linea della Folgore. E' commovente vedere questi ragazzi scarni, affaticati,
dagli occhi lucidi, scavare buche, pulire i fucili mitragliatori e prepararsi all'estrema resistenza.
E' la più bella prova del dominio della volontà.
E' manifestazione di virtù incomparabile." -



Dopo la battaglia di El Alamein il generale italiano Barbasetti incontrò Rommel alla ridotta Capuzzo. Barbasetti: "È stato molto doloroso il sacrificio del X Corpo d'Armata abbandonato nel deserto"; Rommel: "È questo forse un rimprovero? Dal Fuhrer non è giunta alcuna parola di disapprovazione"; Barbasetti: "Ho risalito l'interminabile colonna dei reparti in ritirata, i camionisti tedeschi si rifiutavano di far salire gli italiani". A queste parole Rommel tacque.

rommelq

cippo

 
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ss viking
view post Posted on 5/5/2016, 15:59




sul valore del soldato italiano volevo segnalarvi un articolo sull'ultima battaglia condotta da 400 valorosi para contro 5000 canadesi in calabria l'8 settembre 1943 proprio il giorno dell'armistizio
ricerchiamo.altervista.org/blog/8-settembre-1943-lanniversario-dimenticato/
 
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view post Posted on 6/6/2016, 11:43
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CITAZIONE (ss viking @ 5/5/2016, 16:59) 
sul valore del soldato italiano volevo segnalarvi un articolo sull'ultima battaglia condotta da 400 valorosi para contro 5000 canadesi in calabria l'8 settembre 1943 proprio il giorno dell'armistizio
ricerchiamo.altervista.org/blog/8-settembre-1943-lanniversario-dimenticato/

Grazie! Sarebbe interessantissimo leggerlo. Riusciresti a postarlo? :01.gif:
 
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